Li prendi in mano e ti accorgi subito che c'è qualcosa di strano: quelli che
sembravano oggetti di legno o di un materiale non ben definito sono leggerissimi.
Come se fossero di carta...Bella forza, sono davvero di carta.
Bracciali e collane scolpiti in un materiale che le persone normalmente usano per leggere, scrivere
e buttano via con noncuranza.
E forse è proprio questa la fortuna di Sandra Chiodi,
trentenne ferrarese che proprio della carta che gli altri gettano si serve per
le sue "creature".
Lei ricicla, impasta con la colla e trasforma quaderni e giornali,
sacchetti e foglietti in gioielli poveri, volutamente semplici, addirittura monocromatici,
per sottolineare la naturalezza del tutto.
"Mi sono sempre piaciuti i monili folk
e popolari", dice Sandra, "come ho sempre amato giocare con la carta.
Odio invece,
il lusso esagerato". E cosa c'è di più povero, di più facile da trovare della
carta?
Sandra lo ha capito subito e, dopo un tirocinio in una stamperia di Bologna
specializzata in carte fatte a mano, ha messo a punto un sistema che mescola alle
tecniche classiche nuovi ingredienti "speciali": le conchiglie, per esempio.
Una
ricetta che Sandra non ha intenzione di svelare a nessuno.
Michela
Gattermayer